PPP, tre P racchiuse in un piccolo cerchio. E’ la
firma di Mattia Papp: la sigla perfetta per i suoi quadri, originale, discreta
come lui. Mattia, artista giovanissimo (18 anni) è vanitoso e ambizioso quanto
basta, è umile, affamato d’arte, affascinato dalle tecniche antiche che sta
sperimentando a scuola, onnivoro nel “consumare” cultura. Grande disegnatore
sin da piccolo, ha un ottimo segno, spesso fumettistico o caricaturale.
“Quando
imparerò a tirare le linee diritte parallele l’una all’altra alla distanza di
pochi mm come il mio prof. allora sarò perfetto” dice Mattia, ha tutta la vita per farlo e soprattutto
ha le potenzialità. La perfezione, il dettaglio lo attraggono e lo tormentano,
ammira ed ama la pittura fiamminga proprio per i particolari. Ama dipingere il
ritratto, che inizialmente era caricatura Si definisce istintivo, tattile nei rapporti
interpersonali, ha bisogno di toccare la materia, dice che non riesce a stare
su un progetto a lungo, che si distrae. E’ vero? Termina una tela in due ore, inizia
con diversi bozzetti tratti da una foto che poi scansiona e rielabora col
digitale varie volte scegliendo il colore col quale virare il dipinto, fino
alla stampa su tela, sulla quale poi dipinge con colori acrilici. Usa il
pennello solo per il volto, per gli occhi in particolare, per il resto usa le
mani, per la precisione la mano sinistra, pur essendo destro; col mignolo
sinistro fa le rifiniture, quando dipinge è tutto sporco, racconta, e quasi
nudo. Sente la materia come sente il rapporto con gli amici che ha ritratto. Guardando
le tele si percepisce l’intensità della sua pittura e la grande capacità di
cogliere il soggetto nella sua essenza.“Talking
about” il titolo della bella mostra del giovane Papp alla Galleria Tornabuoni
di Firenze dello scorso dicembre 2011: 12 tele forti, ritratti di 12 coetanei
compreso un autoritratto, uno spaccato dei 18enni di oggi, il loro
abbigliamento, i dubbi, le ombre, i successi, le solitudini, le passioni (l’arte,
la scrittura, la musica). Giovani non banali, creativi ed impegnati. Vedere i
ritratti dei suoi amici è un po’ come stare con loro, essere a Berlino con
l’amico un po’ egocentrico, sentire la musica del gruppo che ha vinto il Rock
Contest 2011, sentire l’amore per la sua ragazza ballerina, vivere l’allegria di
una vacanza, la delicata fisicità dell’amico modello, l’introversione di una
compagna, l’amico bohémien, il volto sensuale di un’amica o, ancora, il viso
sbarazzino di un’altra. Niente è banale nella pittura di Mattia, vi si
ritrovano tutti gli artisti che lui ama: i contrasti di luci e ombre del
Caravaggio, i dettagli dei fiamminghi, Bruegel il Vecchio, Jan Vermeer,
l’intensità drammatica del Rosso Fiorentino e, non ultimo, Andy Warhol.
mattiapapp@gmail.com
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