Le opere di Helmut Sturm sono una “tempesta” proprio come la traduzione del cognome Sturm in italiano; una tempesta di colori, di linee, tempesta densa, oleosa che ci coinvolge emotivamente e spazialmente. Il vigore della sua pennellata densa e decisa ci travolge, nelle sue tele, nei suoi oli su cartone c'è decisione, passione, trasgressione ma anche caos ordinato, niente è lasciato al caso, niente è scontato anche se tutto sembra essere istintivo e immediato come sono le emozioni che ci trasmette, arrivano dentro, dirette e mettono in moto la nostra vitalità e la nostra energia propositiva, la pittura di Sturm è una sferzata di forza espressiva, una spinta verso il futuro.
Nelle opere esposte alla Galleria la pennellata forma linee esatte che s’inseguono, s’incontrano, si sovrappongono per poi cambiare direzione a comporre forme non forme. La sua pennellata è traccia come SPUR “traccia”, nome del gruppo artistico fondato in Germania da Sturm ed altri artisti alla fine del 1957 ed attivo fino al 1965. Helmut Sturm è morto nel 2008, tedesco di nascita toscano di adozione, per l’abitudine di trascorrere l’estate nella sua seconda casa a Tortigliano in Anghiari.
I suoi oli, che scompigliano e bloccano, ci trasmettono una grande forza, quasi un ricordo e un omaggio alla forza creatrice del grande maestro Michelangelo, nelle sue sculture I Prigioni o nelle figure affrescate della Cappella Sistina dove l'energia dei corpi, la forza nell'uscire, nel venire fuori dal marmo o dall’intonaco è tangibile e potente. Le linee e i tratti vigorosi delle opere di Sturm
Nascono, come le linee michelangiolesche dall’opera scultorea o pittorica, per venire a noi nella loro potenza iniziatrice. Le pitture di Sturm ci restituiscono anche la Toscana Rinascimentale, nella forza e nella concretezza del disegno e delle linee prospettiche, restituendoci la memoria delle composizioni pittoriche di Piero Della Francesca.
La “Tempesta Sturm” si placherà l’8 novembre, data di chiusura dell’esposizione. Vale davvero la pena essere per qualche manciata di minuti nell’occhio del ciclone, prede dell’arte di Helmut Sturm.
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