mercoledì 30 luglio 2014

Sintesi di Angela Chiti



Sottrarre è la parola “chiave” delle ultime opere di Angela Chiti presentate alla Galleria Immaginaria di Firenze col titolo ”Sintesi”. Sono fotografie che a un primo sguardo sembrano dipinti e disegni e ci catturano con la loro essenzialità, Chiti sceglie per esse il non colore, il bianco e il nero, il bianco è diafano fino all'etereo e all'incorporeo Sintesi 19, 2014 - Sintesi 20, 2014 e il nero è denso, carico e corposo, le forme nere si stagliano nel bianco e il contrasto è potente Sintesi 25, 2014. L’artista ha sottratto alle sue opere il colore, il nome ed anche il formato che si è ridotto come a rimarcare ancora di più l'essenza e la sintesi. Il cuore della vita è qui nelle sue ombre, nelle sue ferite e graffi, nei suoi amori bloccati, nelle sue gabbie. Ciascuna foto ha una sua storia ma poi le storie diventano infinite e s’intrecciano perché ognuno di noi rilegge in esse un'immagine, una sensazione, un racconto sempre diverso. Rimaniamo intrappolati e affascinati in questa dimensione, dove la sintesi diventa il mezzo per la trasformazione, Sintesi è il punto di arrivo e di partenza. Paradossalmente la sottrazione che Chiti ha eseguito sulle sue opere asseconda il cambiamento perché fa sparire l’eccedente, annulla e azzera, nel meno ri-troviamo il più della rinascita, intuiamo la cellula dalla quale ha inizio la vita, il nucleo che possiede il vuoto dell’origine e il pieno della rinascita. All'interno di questa sottrazione percepiamo la forza, la determinazione e la tenacia nel voler vedere comunque oltre al piccolo e al quotidiano con la poesia che è propria dell’arte di Angela Chiti. Sono opere poetiche e semplici che ci rimandano ai nostri sogni, alle nostre fantasie e ai nostri desideri profondi e ci invitano a ri-pulire la nostra mente dal superfluo per fare spazio alla vera Sintesi della vita. Le forme delle immagini appaiono chiusure ma sottintendono l’apertura al nuovo e al viaggio infinito dell’anima senza la paura di guardarsi dentro anche attraverso piccoli dettagli apparentemente insignificanti del quotidiano.