domenica 27 gennaio 2013

Canti Andalusi di Resmi al Kafaji





“Canti Andalusi” dell’artista iracheno Resmi al Kafaji: la ricchezza, l'eleganza e la raffinatezza della cultura araba in questa bellissima mostra alla Galleria Immaginaria di Firenze e alla Galleria Quadro 0,96 di Fiesole fino al 14 febbraio 2012.
“ Fino a poco tempo fa ho usato il colore ad olio, adesso uso solo il bianco, il nero e le infinite sfumature di grigio e vedo tutti i colori del mondo” afferma l’artista. La sensazione, infatti, è di essere in mezzo ai colori, i blu, i bianchi, gli oro delle moschee e dei minareti dell'Iraq che risaltano nell’azzurro del cielo.
I Canti andalusi di Resmi rievocano Le Piste del sogno degli aborigeni dell'Australia (Bruce Chatwin – Le Vie del Canti 1987): migliaia di linee immaginarie che attraversano l'intero continente, gli antenati hanno creato il mondo cantando, cantare è esistere, un canto è mappa. I Canti Andalusi di Resmi sono suggestivi percorsi che visitano paesi e culture, che si sovrappongono, che si estendono fino a diventare altro a ricreare paesi e mondi. La bella carta martellata e l’acqua aiutano ad “allargare”, a diluire il nero che, sciogliendosi ed ammorbidendosi, si purifica e si affina divenendo luminoso e arioso. Il grigio ha molte gradazioni fino al bianco accecante come l’Andalusia, terra di sole e di diversità, case bianche e fiori variopinti, paesini arroccati e profumo di agrumi e di olio, musica. Così facendo, l’artista intesse un movimento dal nero al bianco, dal buio alla luce, da un paese devastato, l’Iraq, alla passionale e solare Andalusia. La scrittura, anzi la calligrafia araba diventa parte essenziale dell’opera di Resmi. La sua arte, come l’Andalusia, che è stata un ponte tra due continenti, è l’incontro tra l’ Iraq e la Toscana, dove vive dal 1977, è l’ incontro tra Mesopotamia e Etruria, tra il Cipresso e il Melograno simboli anche della morte e della rinascita. In queste opere il melograno è importante: frutto dalla buccia coriacea con grani rossi al suo interno è simbolo di fecondità, abbondanza, regalità, energia vitale: esempio di cose buone create da Allah e frutto nel giardino del Paradiso. E’ un richiamo al Rinascimento italiano, alla Madonna della Melagrana dipinta da Botticelli e da Leonardo, al cartone di Raffaello, alla scultura di Jacopo della Quercia.
Resmi parla del suo ritorno in Iraq dopo 30 anni: ha trovato una terra devastata dalla dittatura e dalle guerre, la cultura si è fermata, l’Iraq del suo ricordo è stato spazzato via ed allora, forse, c'è bisogno di silenzio, d’interiorità, dei bianchi, dei neri e dei grigi. Necessita il “ritiro” dal colore per ricostruire la memoria tradita dalla realtà, per accettare il luogo d’origine offeso dagli eventi.
“Ogni cosa quotidiana può diventare arte basta vederla con occhi artistici” sostiene Resmi (Tachidol – video) ed allora ascoltiamo i Canti Andalusi e percorriamoli come fossero Le Piste del sogno.

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