Trasparenze di Andrea Orani sono “stracci”
semplicemente panni per pulire che l’artista ha trasformato in altro. Trasparenze
perché fanno intravedere la metamorfosi di un banale oggetto. Sono stracci,
bagnati, strizzati, allargati, Orani tira ogni straccio, quasi fosse un
impasto, il panno si strappa, si buca, forma anelli, se il “disegno” gli piace asciuga
il panno steso su un tavolo e lo dipinge di nero poi lo fissa su una base di
legno a sfondo monocromatico. Usa solo colori primari per le sue opere, rosso,
bianco, blu, nero non ci sono vie di mezzo o combinazioni Blu, 2012 – Giallo, 2012 – Rosso, 2012. In galleria ci troviamo di
fronte a colate laviche, dove la lava incandescente rossa e la lava raffreddata
nera si sovrappongono e si mischiano per formare scie, croste, catrami Lava, 2012. Andrea Orani è architetto e
illustratore, in queste opere esposte si percepisce la sua formazione artistica
ma soprattutto la sua voglia e capacità di mettersi continuamente in
discussione e di sperimentare l’uso di materiali poveri come gli stracci o il polistirolo.
I suoi colori, i materiali che Andrea utilizza, lo spazio trovato di là dello
straccio sono richiami e omaggi ad Alberto Burri, Joan Mirò e Lucio Fontana. Spesso
la sua sperimentazione è dovuta “al caso” e attraverso queste opere
comprendiamo l’apertura, l’entusiasmo e la curiosità che Andrea prova verso il
quotidiano; si guarda intorno come se volesse captare ogni stimolo esterno,
pronto ad accogliere in sé qualsiasi possibilità di esperienza e
trasfigurazione, in questo stanno le sue Trasparenze.
La decontestualizzazione lo porta a usare materiali di uso
quotidiano come materia pittorica, Orani manipola gli stracci, li legge come fossero
fondi di caffè, ci trova un futuro, una connotazione, ci scorge una caratteristica
al di fuori del loro uso comune. Gli stacci usati per pulire diventano
trasparenze, crateri lunari, paesaggi e avvistamenti di altro attraverso la
ferita inflitta, il buco diventa un cannocchiale per vedere il futuro, per
andare oltre allo spazio creato. Le fibre dello straccio si allagano, si
distendono, cambiano significato, diventano materia malleabile e incoerente lui
stesso diventa straccio che si satura,
si strizza e libera segni sulla superficie pittorica. Andrea Orani è Trasparenze,
mostra che possiamo visitare alla Galleria Immaginaria di Firenze fino al 27
febbraio 2013.
pubblicato su Cultura Commestibile del 16/2/2013
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