L’intervento grafico dell’artista è minimale e suscita allusioni a paesi lontani, a campagne con campi punteggiati da covoni. Grote non perde mai di vista la linea d’orizzonte che diventa tragitto, strada da percorrere Tanta strada da fare-2008. L’orizzonte è come una riga di uno spartito musicale, dove piccole note si appendono; il suono che ne deriva è delicato e lieve, accompagna la sua pittura verso l’idea di un tempo e di uno spazio diluito e illimitato. Anche le piccole sagome rotondeggianti si possano moltiplicare quasi all’infinito.
In mezzo a queste opere viene voglia di mettersi in cammino verso orizzonti lontani, deserti e silenziosi, Avanti–2006, Sempre dritto–2008, Da qualche parte–2008. C’è un accenno alla solitudine ma avanzando sulla linea dell’orizzonte ci sono incontri, i cammini delle piccole forme abbozzate s’incrociano per uno scambio. I nostri destini individuali si ritrovano su questo tracciato arricchendosi di conoscenze ed esperienze in nuove città e con diverse culture. Nel proprio percorso artistico la viandante Grote ha incrociato Orazio, Dante e Goethe, la cultura tedesca ha incontrato l’italiana realizzando opere/scrittura che sono diventate dialogo tra lei artista contemporanea e grandi maestri del passato. Con questi quadri l’artista diventa evocatrice di suggerimenti e lascia a noi la libertà di mettere in condivisione la nostra individualità e la nostra cultura sulla linea d’orizzonte dell’umanità.
La mostra di Katrin Grote Baker sarà visibile fino all’1 novembre 2012 alla Galleria Immaginaria di Firenze.
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