Biagiotti Progetto Arte
presenta fino al 13 aprile 2013 La mala
educaciòn un progetto di Pietro Gaglianò che coinvolge quattro giovani
artisti nati negli anni ottanta. Le opere sono state realizzate per questa
mostra e diventano un percorso di resistenza verso una mala educaciòn
impartita dalla cultura del consumismo e dal conformismo. In Galleria possiamo
vedere i lavori di Gaetano Cunsolo – Silvia Giambrone – nero/Alessandro
Neretti – Sergio Racanati.
The richest part of me is
you, 2013 di nero/Alessandro
Neretti ci porta in quell'America sognata e desiderata; fra eventi pubblici
e privati si mischiano finte ciambelle colorate americane - donuts – morbidi e
golosi dolcetti fritti coperti da coloratissime glasse. L’artista ci fa
riflettere sull’America spesso sognata e auspicata morbida e golosa, coloratissima
e decorata con perline, un’America introiettata anche nel suo consumismo. Silvia
Giambrone è Sotto tiro, 2013 perché
continuamente siamo sotto tiro
della pubblicità, della politica, delle opinioni di massa, della moda e di
tanto altro. Sotto tiro, esposti, come lei nel video, lei è il bersaglio. Il piccolo
punto di luce vaga sulle sue spalle nude, sul suo decolté, sul suo viso che
assume varie espressioni inizialmente giocose, Silvia cerca di prendere la
piccola luce che potrebbe essere una farfalla o una coccinella. Essa si
diverte, è contenta di questa presenza, compiaciuta di essere Sotto tiro
ma poi qualcosa cambia non è più serena, diventa annoiata, e poi disgustata,
infastidita e infine quasi molestata. Guardando il bel video ci identifichiamo
con lei e insieme gioiamo a inseguire quella piccola luce/farfalla poi soffriamo
con lei quando diventa, Sotto tiro e da catturare, lei diventa farfalla
da prendere: l'obiettivo di un immaginario tiratore.
Per Gaetano Cunsolo
tutto ha inizio con una frase “ Una volta un tizio mi ha detto che si vedeva
chi della mia generazione non aveva fatto il militare... ” Senza titolo,
2013 poi Cunsolo con l'opera Fiabe disobbedienti, 2013 ci porta
dentro il potere, fra i militari. I suoi disegni sono ironici gioca con
i tre colori della bandiera italiana, sono rocchetti di filo che si srotolano diventando potenziali aquiloni, gioca con la divisa mimetica e i suoi colori,
gioca con i carri armati e con i soldati. In questo lavoro c’è la disciplina
militare, l'esercito, il richiamo alle guerre e alle invasioni ma l'artista ci
fa anche scorgere la possibilità di una disobbedienza creativa, dove c'è un
impegno a costruire e non solo a distruggere, dove la flessibilità e il non
indossare la divisa diventa impegno sociale e l'arte è una forma di
disobbedienza, è una Fiaba disobbediente.
Infine Sergio Racanati
con la sua performance Democracy is Hipocrisy all'apertura della mostra
oltre a Work in progress archive - political and underground movement, dal
2000 e Luxury, 2010-2013. Il suo lavoro è volto a costruire un
archivio della memoria individuale e collettiva con una riflessione per la
storia sociale dell'uomo riguardo al suo ambiente urbano, politico e architettonico.
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