“ArteDonna” si è inaugurata l’8 marzo 2013 alla Galleria 360 di Firenze, la mostra è uno spaccato tutto al femminile sull’arte contemporanea. Cinque artiste hanno “invaso” la galleria con tecniche e lavori diversi ma che dialogano fra loro spaziando nell’universo femminile ma anche nelle culture differenti chiamate a raccolta in questa esposizione. Donne artiste che portano nelle sale della galleria la loro passione per l’arte attraverso il filtro delle loro culture eterogenee. I piccoli quadri di Miruna Almasan hanno ricami in uncinetto, un ricordo della nonna che unisce il passato al presente. Le memorie personali infantili e le fantasie dell’artista si fondono e prendono forma diventando fantasiosi animali e paesaggi, l’infanzia dell’artista è portata nell’età adulta attraverso l’arte. Le donne nelle tele di Karin Galler sono ritratte nella loro dissolvenza ma le loro forme sono concrete e rotondeggianti, dense le pennellate arricchite da contorni scuri dalle linee larghe ma non nette. Le sue pitture sono gradazioni e sovrapposizioni trasparenti di colore con l’impressione dell’imprendibile ma nello stesso tempo concrete, le pennellate sono diluite ma corpose. L’artista è come se ritraesse le mille sfaccettature dell’essere donna sfuggente e sensibile ma anche presente e impegnata. L’artista messicana Lucy Cruz dipinge donne maschere dove il riflesso e l’immagine giocano un ruolo molto importante, nelle sue tele colore e calore del suo paese. Ana Calderòn ci ammalia con la tela Blu Prince, un dipinto che ricorda le figure di Marc Chagall, fiabe con il principe azzurro che tutte noi aspettano per poi renderci conto che il principe azzurro è dentro di noi ed è quell’uomo interiore che ci ama e ci accompagna nella nostra creatività. Belle le sgocciolature sulla tela che rendono le figure diluite, quasi sfocate in un sogno che si fa poesia mischiandosi alla realtà. Maiana Acuna Jimènez infine ci porta tra le sue montagne a incontrare la natura incontaminata, nei suoi quadri cera colata e scarabocchi di bimbi per dirci e ricordarci che nella vita è importante mantenere il contatto con il nostro bimbo interiore e con la nostra vera natura e cioè con la nostra spontaneità. Spesso le sue tele ricordano i disegni delle grotte rupestri, possibili ricordi atavici che portiamo dentro di noi e che emergono attraverso la creatività. ArteDonna è visitabile fino al 27 marzo 2013 alla Galleria 360 di Firenze.
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