sabato 29 giugno 2013

Unmapped Mabu di Noumeda Carbone



Sognare, volare, nuotare, respirare a pieni polmoni in Unmapped Mabu di Noumeda Carbone, il buio della foresta di Mabu in Mozambico ci avvolge penetrante. Ci circondano l’umidità, il profumo, i fiori che scendono a cascata su di noi, esseri strani, pesci, ragni, meduse filiformi, maschere, con una suggestione che non finisce mai neppure quando lasciamo Area di confine per tornare sulla via, alla nostra casa e al quotidiano, conosciuto e sicuro. Abbiamo visto qualcosa che si è aggrappato e non ci lascia, un mondo si è schiuso ai nostri sensi, siamo rimasti affascinati e conturbati dallo splendore che non conosce limiti e confini. E’ la bellezza nascosta all’uomo, autosufficiente e rigenerante, è la natura rigogliosa che spazia e cresce indisturbata che ci ha invaso. Sconfinando la nostra area di confine cioè la nostra pelle e senza preavviso ci ritroviamo catapultati in una zona che ci rinnova e ci apre ad altro, un luogo ossigenato dal quale possiamo attingere nei periodi brutti della nostra vita. Tutto è Unmapped non mappato, non identificato, non schedato, non classificato, non trovabile subito. In questa società in cui tutto deve essere immediatamente riconoscibile e dove ci muoviamo con mappe satellitari, entrare in questo spazio non mappato è una boccata d’aria fresca, è ossigeno per il nostro corpo, è libertà vera e potente che ci rende liberi di varcare i confini di noi stessi per non mapparci mai più. Questo luogo non luogo è Mabu, la foresta dalla vegetazione lussureggiante, sconosciuta fino a pochi anni fa e non mappata, ci riflette nei fiori bianchi su fondo
nero e nella fauna colorata dai contorni non netti e senza confini perché le opere di Noumeda possono accrescersi all’infinito, diventare altro e altro ancora. Con la gioia della trasformazione e della sperimentazione le pillole che formano le opere diventano cellule di organismi viventi in Area di confine spazio fisico, di relazione e temporale che lega l’esterno, la città e l’interno, lo studio di architettura e design Arksign. In questo dialogo tra il fuori e il dentro queste opere trovano la loro sistemazione e la possibilità di essere un ponte tra ciò che conosciamo e ciò che è Unmapped. Noumeda dà forma alla foresta Mabu che abbiamo in noi, incantata, piena di vita, con infinite opportunità non ancora sperimentate e proprio per questo spesso inaccessibile. Con Unmapped Mabu Noumeda Carbone ci permette di varcare la soglia ed entrare in un’area incontaminata della nostra vita con leggerezza e tanta curiosità.


La mostra è visibile ad Area di confine – Arksign Studio di Architettura e Design Via dei Pilastri 10/r Firenze.

www.arksign.it            www.noumeda.com

Pubblicato su Cultura Commestibile del 6/7/2013




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