venerdì 20 settembre 2013

In ascolto di Angela Chiti






“In ascolto” di Angela Chiti al Palazzo Medici Riccardi di Firenze chiude una trilogia di mostre iniziata con “A occhi chiusi” e “Passi sospesi”. Angela fotografa istintivamente dando voce al suo intimo, spesso il primo scatto è quello giusto. La fotografia è digitale e non rielaborata, i soggetti delle opere sono frammenti, dettagli, ombre, macchie, particolari di oggetti inutili o buttati che lei riconosce e soprattutto ascolta. Angela si trattiene volontariamente e attentamente a udire, presta la propria attenzione e partecipazione a qualcosa nel mondo che la circonda e coglie segnali che spesso non sono dove ce li aspettiamo. Il suo viaggio prende forma lentamente, le poesie accompagnano le sue opere, la purezza della sua fotografia è forza che diventa introspezione e narrazione della materia sensibile ed emotiva. Questa mostra ci insegna che se impariamo ad ascoltare veramente piccoli frammenti del mondo reale che sono Enigma, diventano poesia, storie, volti, paesaggi. In ascolto è un cerchio che non ha inizio né fine, una linea unica le cui estremità si annullano l’una nell’altra. Ascolto è captare i dettagli dietro l'apparenza, è sintonizzarci con qualcosa che va di là dei gesti e delle parole di una relazione. Angela fa il suo personale viaggio Onda verso l’interiorità, dove l'oggetto o il particolare si trasforma, inizialmente ci parla un linguaggio confuso ma poi diviene sempre più chiaro e diretto. Ascolto, essendo cerchio, è armonia che traduce l'indifferenziato in uguaglianza. Ascoltare il mondo circostante significa entrare in rapporto prima di tutto con noi stessi in profondità con attenzione e riflessione. Significa cogliere i particolari, in apparenza privi d'interesse, che si comporranno poi in un tutto unico, Principio di unità, anche se l'inizio è caos dettato dalla materia, dalle emozioni e dalle parole che diventano Labirinto di parole o Sillabe e suoni. Ascolto è imbattersi nei rumori della città, con l'angoscia primordiale, con l'inganno, con l'essenziale, con un incontro mancato ma anche con la nostra interezza e capire che i frammenti si riordineranno. Ascolto è percorrere sensazioni, paesaggi, ritornare alle Terre prime, fino ad approdare al contatto con l’altro e trovare Nero gioia. Qualunque vicinanza ci porta la sensazione di vuoto, di abisso, di nero, di precipitare perché la gioia ha in sé anche il nero, lo sconosciuto, l'ignoto. Il contatto è la fine del cerchio che si annulla con l'inizio per ricominciare di nuovo perché la nostra vita non è altro che un ascolto continuo e potente per lo svolgersi delle nostre relazioni. La mostra In ascolto di Angela Chiti è visibile fino al 29 settembre 2013.


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