Gustavo Maestre
RE - COR
a cura di Angela Rosi
5 - 23 Giugno
Opening: giovedì 5 Giugno 6pm
Durante il viaggio la
nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi
resta nulla se non quella nostalgia.
(Viaggio di Nazim Hikmet)
Queste parole riassumono l’arte di Gustavo Maestre che è
viaggio e nostalgia, le sue opere sono racconto, storia personale, sociale e
culturale in bilico tra l’individuale e il collettivo. Come uno sciamano,
l’artista compie un viaggio nel profondo dell’animo, l’arte diventa un bisogno
impellente per vivere, una scelta di vita e di crescita. La tela è per Maestre
esperienza tattile ma soprattutto carnale, in essa si sporca, ci fuma, si
ubriaca, ama la tela come un’amante, ne ama la bellezza del corpo femminile
celato in essa nelle notti dense di pensieri e sogni. I suoi quadri sono
carichi di materia e spiritualità diventano icone della madre terra e
messaggeri della sua cultura latina americana. L’interiorità di Maestre
scaturisce a onde, è il mare senza fine che possiede una forza indomabile,
un’infinità di tempeste e la dolcezza di un innamorato quando sulla rena si fa
spuma. Dalle tele emergono forme, colori, simboli e ancora numeri e parole,
nomi di Dei, oggetti, tracce di vita vissuta con dolori, passioni e
separazioni. Tramite la pittura l’artista afferra gli affetti lontani e li
rende vivi reali vicini, rievocazione tangibile di sapori e odori della sua
terra. Nella sua pittura compare tutto ciò che ha abbandonato per spostarsi nel
mondo in un’incessante ricerca artistica e individuale, quale osservatore
attento dell’umanità. Le opere sono ricordo
dal latino, la radice RE
(indietro) e COR (cuore), cioè richiamare
in cuore, negli anni la memoria di Maestre si è raccolta nel suo cuore
trasformandosi in appassionato colore. Per Maestre il ri-trovare se stesso è
sottoposto al movimento interiore ed esteriore ma c’è sempre un ritorno, una
nostalgia che mai si è separata da lui. Viaggiatore instancabile, dalla sua
pancia escono parole che nei quadri prendono forma e colore facendosi storie e
poesie. La sua anima trova salvezza e purezza percorrendo le angosce, le paure,
i desideri con un continuo rimando ai rituali latini americani di origine
africana Santeria, 2014. La figura umana è costantemente
richiamata anche se trasfigurata, ridotta a ombra nera, bianca o silhouette, in
coppia o in gruppo ma sempre in un viaggio di ricerca. La pittura di Maestre è
rimasta vergine, ha conservato tutta la potenza latina americana ed è priva
d’influenze europee nonostante la sua permanenza in Spagna, Francia,
Portogallo, Italia. Esso è riuscito a rimanere integro e “chiuso” alle
contaminazioni artistiche europee deciso a far conoscere la sua cultura qui in
Europa con un taglio sicuramente personalizzato per questo “..del viaggio non mi resta nulla se non
quella nostalgia”. Nell’esplosione dei colori il sorriso si mischia al
dolore, il piacere alla rinuncia, la solitudine è esplorata in tutte le sue
forme, il pianto si alterna al riso, e, il vissuto di un artista sensibile, che
sente prima perché esattamente ad un passo avanti al suo corpo cammina la sua
anima, diventa arte.
Gustavo Maestre è nato a Barcelona
(Venezuela). Pittore, scultore e grafico, ha conseguito nel 1975 il diploma
all'Escuela Artes Platicas A. Reveron della sua città; si è diplomato nel 1979 in incisione e
serigrafia all'Istituto Tres Rayas di Madrid e nel 1985 in tecniche della
ceramica all'Istituto Statale d'Arte di Sesto Fiorentino, Firenze. Vive e
lavora a Prato. Ha tenuto personali, sia a livello nazionale che
internazionale: Avana (Cuba) Madrid, Modena, Milano, Parigi, Toulouse, Puerto
la Cruz (Venezuela), ha esposto più volte a Firenze, Prato e territorio. Le sue
opere sono presenti in collezioni italiane e straniere.
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