Nomade liquido a
cura di Raul Dominguez è la mostra personale di Antonia Fontana allo Spazio
d’arte A. Moretti / Schema Polis – Carmignano, fino al 22 febbraio 2015. Sulle
carte il pigmento liquido viaggia e scorre sul foglio creando percorsi e
infinite possibilità, definisce forme che sembrano valige, otri o comunque
architetture che possono contenere questa immensa energia senza disperderla.
L’artista ha “fotografato” l’attimo della colata del colore e la sua
sedimentazione cogliendone le tracce più o meno scure e il loro insinuarsi
nella tessitura della superficie cartacea fino a formare paesaggi incantati. Ci
sono rigore e languore nel lasciare che il colore scivoli sulla carta, una
sensualità velata e contenuta nel disegnare forme e abbozzare una natura in
bianco e nero con capillari che irrorano di vita il supporto cartaceo. Il
pigmento è Nomade liquido libero di
andare ovunque guidato dalle mani dell’artista che muovono e ondulano il foglio
dando un preciso significato al gesto. Il colore acquista così una sua dinamica
e una sua vita, scaturiscono opere rispettose del rapporto di proporzione che
la natura racchiude in sé e che è espressione di bellezza e segreto delle forme
visibili. Anche l’uso di carte quadrate o rettangolari rispetta tali
proporzioni, si potrebbe dire che Antonia Fontana “svela” il segreto del creato
e l’essenza del suo incanto attraverso l’armonia delle sue opere e di esse con
l’ambiente circostante. L’installazione C’era
è un tappeto composto di piccoli rettangoli in cera rosa, porta il disordine
nell’ordine con la scomposizione e il momentaneo scompiglio, il tappeto è
calpestato e poi ricomposto, è una pelle che si lacera e poi si ricrea. La
materia di cui è composto, la cera, è malleabile, morbida, liscia e il suo
colore roseo la fa assomigliare alla pelle di un neonato, puro, tenero,
indifeso, nuovo, come nuove sono le infinite opportunità di smontarsi e
ricostruirsi. C’era è simile alla
natura che si sconvolge, ma che poi riesce sempre a ritrovare l’equilibrio e l’armonia.
Nel video che Antonia Fontana presenta in galleria e che ha generato l’idea di
questo progetto, si percepiscono fluidità ed equilibrio, l’acqua scorre su una
piccola spiaggia spagnola vicino a Bilbao essa crea un ininterrotto ricambio,
una trasformazione continua del ricamo che disegna sulla sabbia dandoci il
senso di continuità e di mutamento che è la vita stessa. Lasciarsi trasportare
da Nomade liquido ci permette di
entrare nel movimento della natura e della vita dove in apparenza tutto è
sempre uguale a se stesso, ma, invece, ha in se un continuo divenire.