Silenzio inversi – Silenzio in versi sono le parole scritte
su un'opera di Francesca Lagorio alla Galleria Tornabuoni di Firenze con la sua
mostra personale L'orlo del buio. Le opere hanno sfondi neri, bui,
notturni, i collage sono lampi come se nel buio la nitidezza di alcune immagini
o parole si stagliasse per dare segnali di luce e di orientamento per non cadere
completamente nelle tenebre senza una via di uscita. Il nero totale opprime,
accerchia, si fa molto stretto intorno a noi, al nostro fisico e alla nostra
mente, però Alic'è con lo specchio a indicare che sempre in noi c'è o è un’Alice o meglio c'è la meraviglia di scoprire una nuova realtà
perché varcando qualsiasi soglia abbiamo sempre un’altra possibilità e lo
stupore dell’esser è. La scelta
è una parola che, insieme all’immagine che la accompagna, ci fa fermare a osservare
l'opera e ascoltare noi stessi. Le immagini delle opere sullo sfondo nero si
compongono e si sovrappongono in giochi di luci e di richiami quasi onirici, lo
spago è un filo conduttore, La sintesi,
una mano è appesa a esso oppure al polso femminile è legata la cordicella di un
palloncino? E’ leggerezza e volo o pesantezza di sentirsi allacciati e
trattenuti? Né L’orlo del buio ci
sono parole e riferimenti letterali ma ci sono anche tanta purezza e comprensibilità
come se nel buio le immagini si mutano in stelle a rischiarare il cammino. C’è
contrasto tra il nero che vuole affondare, coprire e queste immagini che si
rendono visibili in tutta la loro intensità e luminosità denotando una forza di
sopravvivenza e di affermazione nonostante il buio completo e profondo. Il nero
ha dentro di se forme e parole che Francesca Lagorio fa uscire con tutto il
loro vigore e definizione, un paradosso tra il buio che non ci fa vedere niente
e i collage che hanno luminosità e potenza di esserci e nello stesso tempo la
timidezza dell’interiorità. Le opere di Lagorio sono opere nere che hanno il
coraggio di farsi scrutare dentro, l’artista lascia che le immagini salgano in
superficie da quest’oscurità dove tutto è confuso e raccoglie parole forti e soavi
e, ancora, ritaglia immagini dal buio della mente per condividerle con noi. Francesca
Lagorio ha un'anima gentile e poetica immersa nel nero, ma non fugge anzi ci
scopre parole, emozioni e figure. Le opere sono potenti ma anche molto fragili
e silenziose perché carne viva dell’artista. Questa mostra è silenzio inversi poiché tutto è
l'inverso di tutto ed è in versi
perché questa mostra è intima poesia.