domenica 27 gennaio 2013

Talking about di Mattia Papp





PPP, tre P racchiuse in un piccolo cerchio. E’ la firma di Mattia Papp: la sigla perfetta per i suoi quadri, originale, discreta come lui. Mattia, artista giovanissimo (18 anni) è vanitoso e ambizioso quanto basta, è umile, affamato d’arte, affascinato dalle tecniche antiche che sta sperimentando a scuola, onnivoro nel “consumare” cultura. Grande disegnatore sin da piccolo, ha un ottimo segno, spesso fumettistico o caricaturale.
“Quando imparerò a tirare le linee diritte parallele l’una all’altra alla distanza di pochi mm come il mio prof. allora sarò perfetto” dice Mattia, ha tutta la vita per farlo e soprattutto ha le potenzialità. La perfezione, il dettaglio lo attraggono e lo tormentano, ammira ed ama la pittura fiamminga proprio per i particolari. Ama dipingere il ritratto, che inizialmente era caricatura  Si definisce istintivo, tattile nei rapporti interpersonali, ha bisogno di toccare la materia, dice che non riesce a stare su un progetto a lungo, che si distrae. E’ vero? Termina una tela in due ore, inizia con diversi bozzetti tratti da una foto che poi scansiona e rielabora col digitale varie volte scegliendo il colore col quale virare il dipinto, fino alla stampa su tela, sulla quale poi dipinge con colori acrilici. Usa il pennello solo per il volto, per gli occhi in particolare, per il resto usa le mani, per la precisione la mano sinistra, pur essendo destro; col mignolo sinistro fa le rifiniture, quando dipinge è tutto sporco, racconta, e quasi nudo. Sente la materia come sente il rapporto con gli amici che ha ritratto. Guardando le tele si percepisce l’intensità della sua pittura e la grande capacità di cogliere il soggetto nella sua essenza.“Talking about” il titolo della bella mostra del giovane Papp alla Galleria Tornabuoni di Firenze dello scorso dicembre 2011: 12 tele forti, ritratti di 12 coetanei compreso un autoritratto, uno spaccato dei 18enni di oggi, il loro abbigliamento, i dubbi, le ombre, i successi, le solitudini, le passioni (l’arte, la scrittura, la musica). Giovani non banali, creativi ed impegnati. Vedere i ritratti dei suoi amici è un po’ come stare con loro, essere a Berlino con l’amico un po’ egocentrico, sentire la musica del gruppo che ha vinto il Rock Contest 2011, sentire l’amore per la sua ragazza ballerina, vivere l’allegria di una vacanza, la delicata fisicità dell’amico modello, l’introversione di una compagna, l’amico bohémien, il volto sensuale di un’amica o, ancora, il viso sbarazzino di un’altra. Niente è banale nella pittura di Mattia, vi si ritrovano tutti gli artisti che lui ama: i contrasti di luci e ombre del Caravaggio, i dettagli dei fiamminghi, Bruegel il Vecchio, Jan Vermeer, l’intensità drammatica del Rosso Fiorentino e, non ultimo, Andy Warhol.
mattiapapp@gmail.com

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