Passando
davanti alla Galleria Alessandro Bagnai siamo obbligati a entrare, qualcosa ci
attrae in modo irresistibile, qualcosa che percepiamo al di là dalle belle
opere esposte, qualcosa che ci parla di libertà, quella vera, quella interiore
che ci permette di essere distaccati ma allo stesso tempo partecipi alla vita.

Vedere
le dodici opere, in tecnica mista su manifesti, di Paolo Leonardo è un impatto
emotivo oltre che visivo; sono manifesti pubblicitari decontestualizzati che
l’artista stacca e rielabora nel suo studio fino a trasformarli in altro. La
libertà sta nel riappropriarsi della pubblicità riportandola a una dimensione emozionale,
empatica e soprattutto pittorica. E’ la libertà di affermare la nostra unicità
oltre l’immaginario collettivo. Paolo Leonardo investe le immagini femminili
dei manifesti con la pittura e la sua emotività, le devia, le porta su un altro
territorio che ricorda la trasformazione del bruco in farfalla così che lo
spirito/farfalla delle figure femminili è libero dalla materia/pubblicità. Affascinanti
donne in nero escono dallo sfondo bianco argento, librandosi nello spazio della
Galleria. Sono farfalle, sono libere, sono belle; la loro avvenenza non è più
stereotipata ma è la loro essenza. Paolo Leonardo chiama “disincarnazione della pubblicità” il suo modo di intervenire sui
manifesti propagandistici per deformarne il senso e farne altro dove la pittura
s’impadronisce del marketing e dove l’artista ricerca un rapporto empatico ed
emotivo con le immagini. In esse vede un potenziale e in alcune anche un potere
magico e, attraverso l’intervento pittorico, istaura un dialogo con esse. Dopo
la morte, la disincarnazione è un
processo dove lo spirito cade in un sonno profondo e subisce una trasformazione
fino a che “la catena d’argento” che
lo lega alla materia si spezza, solo allora sarà libero di seguire il suo
percorso nel mondo dell’aldilà. Lo sfondo
argento delle opere di Paolo Leonardo si spezza per fare volare via lo
spirito; questo è ciò che accade ai manifesti che l’artista stacca, strappa, ci
va sopra con la pittura cambiandone completamente forma e soprattutto
contenuto. Il messaggio non è più quello della pubblicità ma tutt’altro, il
messaggio è di rielaborare con la nostra empatia, con la nostra unicità, con la
nostra emotività le immagini che la società ci propina. La libertà maggiore è
essere in grado di reinterpretarle e farle nostre, instaurando con esse una
relazione. Le figure diventano evocative e Paolo Leonardo ci lascia una
suggestione, un’atmosfera e la possibilità di creare noi stessi una storia.
Completa
la bella mostra di Paolo Leonardo una video-proiezione di Alberto Momo che
documenta il lavoro performativo dell’artista a Parigi. La mostra sarà visitabile
fino al 15 dicembre 2012.
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