sabato 20 aprile 2013

Museo di storia innaturale di Andrea Marini



La mostra Museo di storia innaturale di Andrea Marini alla Galleria Die Mauer di Prato è equilibrio, un'armonia tra aria e terra, equilibrio tra le superfici, tra i vuoti e i pieni, tra il movimento e la staticità. Al centro della galleria appesi al soffitto con sottili fili e sospesi nel vuoto Erranti, 2013 sette opere leggere, fatte di respiro e fragilità, dischi molati in alluminio, ferro e plexiglas di varie dimensioni che creano forme simili a bruchi, soffioni, nuvole e, che, con un lieve tintinnio, si muovono cambiando colore secondo la luce. Il plexiglas diventa traslucido come alabastro o madreperla, il ferro è di un grigio scuro e l’allumino sembra argento vivo. Il materiale dialoga con lo spazio e comunica tutta la complessità dell'arte di Marini. Il suo percorso artistico è mimesi della natura ma poi ci narra ben altro, le forme create sono autonome e ci permettono di liberare l’immaginazione. Marini sperimenta la materia e la forma mantenendo la classicità, nei suoi lavori c'è il gioco ma anche qualcosa di più oscuro che si moltiplica rivelando l’innaturalità della natura stessa. Marini porta la natura verso l'innaturale, verso qualcosa di anomalo; dalla semplicità della natura si può passare al “mostruoso” che si può moltiplicare diventando invadente, non più solo giocosità. Le sue opere si espandono e s’impongono nello spazio creando un possibile pericolo, ci fa intravedere la possibilità di follia e anomalia nella natura e nell’uomo. L'equilibrio che sentiamo in galleria è dato dalle sculture Vibratili, 2013 ed Erranti, 2013 perché le une danno la terra e le altre l'aria cioè il soffio di vita, Erranti sono semi portati dal vento per fecondare la terra. Erranti donano il respiro ai Vibratili radicati nella terra, essi sono aghi di pino ingigantiti, strusciano, come la processionaria, ma poi si contorcono, lentamente si alzano, si animano e si muovono, ricordano i dinosauri. Tra queste due istallazioni c'è un continuo dialogo quasi che le une senza le altre non potrebbero esistere. A suggello, in parete, Scotchage 2013 tre quadri in plexiglas nero, l’uovo “dipinto” si fa ellisse e poi ellisse allungata cioè potenziale bozzolo per una farfalla. Marini ha usato piccoli pezzi di scotch in alluminio, sembrano piccole pennellate argentee, un mosaico. Nelle sue opere c’è un continuo mutamento, non c’è staticità, ogni lavoro è in continua evoluzione come Informi composti di protuberanze, assembramento di cellule che si accrescono all'infinito fino al movimento. Ancora Ibridoteche, 2009 teche in vetro, piccole serre dove si conservano surreali piante grasse composte di materiali metallici e sintetici e lo Pseudo ritratto dai grandi occhi, naso e bocca come una maschera. L'arte di Andrea Marini fa appello alla fantasia e all'emozione, le sue opere ci portano in con-fusione con l'effetto di nascondere la distinzione tra il vero e falso.
www.andreamarini.it

Pubblicato su Cultura Commestibile



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