


Nel buio lo spazio vitale ci è sottratto e siamo costretti
quasi a abbandonare la sala che è piena di una grande camera d'aria di tessuto
sintetico che fuoriuscendo da una piccola scatola (contenitore -corpo
individuale) si espande gonfiandosi e sottraendoci aria e spazio. E' EGO opera
del giovane artista pratese Simone Gori ospite alla Galleria La Corte di
Firenze fino al 13 aprile 2015. L'installazione è composta da una camera d'aria
in fibra poliammide poggiata su bancali ai quali sono incollate alcune fotografie
di grande formato. Le foto ritraggono l'artista di schiena nell'atto di
sorreggere il grande peso del suo stesso EGO che si gonfia sempre più nella
forte concentrazione su se stesso tipica di chi fa arte e in generale della
auto promozione che oggi con i media sembra alla portata di tutti esprimere e
pubblicizzare la propria creatività. L'EGO artistico si gonfia e prende spazio,
forse troppo fino a far uscire gli altri dalla propria vita creando solitudine
e peso, il peso che Gori sostiene sulle sue spalle. Fare arte è anche prendersi
carico di questo Ego che vuole farsi notare attraverso la creatività rischiando
che quasi tutta la vita dell'individuo ruoti intorno all' EGO artistico, tutto
ciò può diventare molto pesante perché spesso le scelte sono fatte in
solitudine e alcune volte senza essere capiti profondamente capiti.


In galleria a fatica possiamo camminare intorno all'opera
perché EGO ci spinge verso la parete e ci schiaccia costringendoci quasi ad
annullarci per fare posto a lui, non abbiamo la possibilità di interagire con
l'opera ma possiamo solo constatare che è talmente gonfio di se che non si
accorge di noi, del nostro corpo e ancor meno dei nostri pensieri. Eppure è un
EGO non rigido, quasi giocoso, ricorda una mongolfiera ma non vola sicuramente
si gonfia anche per difesa per farsi forza di fronte alla critica e al
pubblico, perché l'artista è pur sempre la persona che attraverso la sua opera
si mette a nudo di fronte al mondo con il coraggio di far vedere le debolezze,
le paure, i dolori convertendo tutto questo in oggetto artistico attraverso la
creatività. Dentro o dietro questo enorme EGO forse c'è anche tanta fragilità e
paura di non riuscire, di non essere capito, di essere rifiutato, di non essere
all'altezza di... L'artista è Atlante dalla mitologia greca, il Titano
condannato a reggere sulle sue spalle la volta celeste spesso raffigurata come
il mondo, esso è colui che sopporta/porta, Atlante è anche la prima vertebra
cervicale che regge il peso statico e dinamico della nostra testa. L'artista è
colui che si fa carico del mondo inteso come umanità come se portasse su di se
la possibilità di espandere la creatività umana in un grande enorme EGO perché
l'opera di Simone Gori non è solo l'EGO dell'artista ma anche rappresentazione
dell'arte.
Il peso gravitazionale apparente è sublimato dalla forza interiore che l'uomo per sua natura ha e che lo fa appartenere all' Essere Creativo e che lo differenzia dagli altri esseri.
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