sabato 30 marzo 2013

La malaeducaciòn


Biagiotti Progetto Arte presenta fino al 13 aprile 2013 La mala educaciòn un progetto di Pietro Gaglianò che coinvolge quattro giovani artisti nati negli anni ottanta. Le opere sono state realizzate per questa mostra e diventano un percorso di resistenza verso una mala educaciòn impartita dalla cultura del consumismo e dal conformismo. In Galleria possiamo vedere i lavori di Gaetano Cunsolo Silvia Giambronenero/Alessandro Neretti Sergio Racanati.

The richest part of me is you, 2013 di nero/Alessandro Neretti ci porta in quell'America sognata e desiderata; fra eventi pubblici e privati si mischiano finte ciambelle colorate americane - donuts – morbidi e golosi dolcetti fritti coperti da coloratissime glasse. L’artista ci fa riflettere sull’America spesso sognata e auspicata morbida e golosa, coloratissima e decorata con perline, un’America introiettata anche nel suo consumismo. Silvia Giambrone è Sotto tiro, 2013 perché continuamente siamo sotto tiro della pubblicità, della politica, delle opinioni di massa, della moda e di tanto altro. Sotto tiro, esposti, come lei nel video, lei è il bersaglio. Il piccolo punto di luce vaga sulle sue spalle nude, sul suo decolté, sul suo viso che assume varie espressioni inizialmente giocose, Silvia cerca di prendere la piccola luce che potrebbe essere una farfalla o una coccinella. Essa si diverte, è contenta di questa presenza, compiaciuta di essere Sotto tiro ma poi qualcosa cambia non è più serena, diventa annoiata, e poi disgustata, infastidita e infine quasi molestata. Guardando il bel video ci identifichiamo con lei e insieme gioiamo a inseguire quella piccola luce/farfalla poi soffriamo con lei quando diventa, Sotto tiro e da catturare, lei diventa farfalla da prendere: l'obiettivo di un immaginario tiratore. 

Per Gaetano Cunsolo tutto ha inizio con una frase “ Una volta un tizio mi ha detto che si vedeva chi della mia generazione non aveva fatto il militare... ” Senza titolo, 2013 poi Cunsolo con l'opera Fiabe disobbedienti, 2013 ci porta dentro il potere, fra i militari. I suoi disegni sono ironici gioca con i tre colori della bandiera italiana, sono rocchetti di filo che si srotolano diventando potenziali aquiloni, gioca con la divisa mimetica e i suoi colori, gioca con i carri armati e con i soldati. In questo lavoro c’è la disciplina militare, l'esercito, il richiamo alle guerre e alle invasioni ma l'artista ci fa anche scorgere la possibilità di una disobbedienza creativa, dove c'è un impegno a costruire e non solo a distruggere, dove la flessibilità e il non indossare la divisa diventa impegno sociale e l'arte è una forma di disobbedienza, è una Fiaba disobbediente. 
 
Infine Sergio Racanati con la sua performance Democracy is Hipocrisy all'apertura della mostra oltre a Work in progress archive - political and underground movement, dal 2000 e Luxury, 2010-2013. Il suo lavoro è volto a costruire un archivio della memoria individuale e collettiva con una riflessione per la storia sociale dell'uomo riguardo al suo ambiente urbano, politico e architettonico.
 

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